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B_NORM    
view post Posted on 18/9/2010, 21:48 by: --}FossaDeiLeoni{--Reply Reply
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Un Mario Balotelli a ruota libera quello che a Radio Deejay ha parlato di Inter, Milan, donne, presente e futuro. Su tutto, parole di pentimento su tre fatti: "Non butterei più a terra la maglia dell'Inter - ha detto, riferendosi al polemico finale col Barcellona - non risponderei più ai tifosi e non andrei più con le ragazzine stupide". Poi, segnali di pace a Federica Pellegrini, a Totti e nuova dichiarazione al Milan: "Mi piace, che male c'è?"
Comments: 0 | Views: 125Last Post by: --}FossaDeiLeoni{-- (18/9/2010, 21:48)
 

B_NORM    
view post Posted on 18/9/2010, 21:47 by: --}FossaDeiLeoni{--Reply Reply
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Il Milan dell'era Ibrahimovic rimanda ancora l'appuntamento con la vittoria in campionato. A "San Siro", nel posticipo serale della terza giornata di Serie A, i rossoneri vengono bloccati dal Catania sull'1-1. Addirittura i siciliani, in vantaggio con un gran gol di Capuano al 27', mancano il colpo del ko. Poi ci pensa il solito Inzaghi a rimettere le cose a posto con una zampata al 45'. Nella ripresa forcing sterile della squadra di Allegri.

IL TABELLINO

MILAN-CATANIA 1-1
Milan (4-3-1-2): Abbiati; Bonera, Nesta, Thiago Silva, Antonini; Boateng, Pirlo, Seedorf (45' st Gattuso); Inzaghi (40' st Oduamadi), Ibrahimovic, Ronaldinho. A disposizione: Amelia, Zambrotta, Yepes, Abate, Papasthatopoulos. All. Allegri
Catania (4-3-1-2): Andujar; Potenza (37' st Alvarez), Silvestre, Spolli, Capuano; Biagianti, Izco, Carboni (30' st Delvecchio); Ricchiuti (15' st Ledesma); Lopez, Mascara. A disposizione: Campagnolo, Terlizzi, Gomez, Antenucci. All. Giampaolo
Arbitro: Morganti
Marcatori: 27' Capuano (C), 45' Inzaghi (M)
Ammoniti: Boateng, Pirlo (M), Biagianti, Capuano (C)
Espulsi: -
Comments: 0 | Views: 118Last Post by: --}FossaDeiLeoni{-- (18/9/2010, 21:47)
 

B_NORM    
view post Posted on 18/9/2010, 17:53 by: --}FossaDeiLeoni{--Reply Reply
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"Se si prendesse qualche gol in meno staremmo meglio, ma le preoccupazioni fanno parte del mondo del calcio così come le sicurezze". In questo modo ha chiarito la situazione della Juventus il tecnico Gigi Delneri alla vigilia della trasferta di Udine. "Non tutto quello che abbiamo fatto finora è da buttare, stiamo cercando di rimediare agli errori commessi - continua - domani ci attende una partita dura, dovremo essere attenti e precisi".

"Ora bisogna lavorare su tutti gli aspetti, singoli e di reparto - prosegue Delneri - Se giovedì la Juve non avesse 'beccato' gol al 92° minuto si sarebbe parlato di squadra con grande voglia e grande capacità di recupero. E invece siamo qui a discutere di errori. Però ci sono state anche delle cose positive: aver creato molto, per esempio. Con il tempo tutte le situazioni si assesteranno. Ogni domenica è una battaglia ed è chiaro che alla Juventus le cose che facciamo bene vengono evidenziate meno".

La sfida di domenica si presenta come quella dove le due squadre in campo finora hanno totalizzato meno punti: Juve uno e Udinese zero. "L'Udinese ha giocato molto bene a Milano con l'Inter. Sarà una partita molto dura e molto impegnativa. Ma qual'è la partita non dura in campionato? - ha aggiunto Delneri, che non si fida dei numeri: "L'Udinese ha zero punti, ma ha giocatori di spessore e sa stare bene in campo. Zero punti in questo momento contano come il due di picche. Il campionato è appena partito e la classifica non può esprimere i reali valori della squadra. L'Udinese ha Inler, Asamoah, Sanchez, Di Natale. E' una squadra tosta e quindi dobbiamo essere attenti e avere un atteggiamento di sano agonismo".

Quest'estate la Juventus ha cercato di soffiare Di Natale ai friulani, ma l'affare è saltato in extremis. "Con Antonio siamo in ottimi rapporti. Ha fatto la sua scelta di vita e bisogna rispettarla, mi pare che gli faccia anche onore. Non ha rifiutato la Juve, ha deciso di rimanere a Udine perchè è amato e ha messo radici", precisa Delneri.

Sulla formazione che giocherà in Friuli: "Amauri? E' disponibile. Aquilani dal primo minuto? No, domani a centrocampo giocheranno Marchisio e Melo, la coppia in questo momento meglio assortita". La carta Aquilani, perciò, per ora resta nel cassetto: "Abbiamo 5-6 partite di fila e tutti meritano di giocare", spiega. Quanto alla difesa, Delneri esclude l'ipotesi di Chiellini spostato a sinistra e dà fiducia a Bonucci: "L'esperienza di guidare un reparto come la difesa della Juventus è molto importante. I giovani vanno aspettati e Bonucci è un ottimo giocatore. Deve maturare, ma è di sicuro spessore. Abbiamo la coppia di centrali dell'Italia e dunque siamo molto sereni"...

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Comments: 0 | Views: 141Last Post by: --}FossaDeiLeoni{-- (18/9/2010, 17:53)
 

B_NORM    
view post Posted on 18/9/2010, 12:01 by: --}FossaDeiLeoni{--Reply Reply
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"Figliolo, non vai bene per noi. Puoi provare, se vuoi, per qualche altra squadra minore". Era il 1988 e Dejan Stankovic aveva 10 anni. Con queste parole venne scartato a un provino con lo Zemun, una squadra dell'omonimo quartiere di Belgrado. Quel bambino, sei anni dopo, avrebbe esordito in prima squadra con la Stella Rossa; a 18 ne era diventato il capitano e a 19 era già in Italia, acquistato dalla Lazio di Cragnotti per 24 miliardi di lire. Il centrocampista dell'Inter si racconta in un'autobiografia pubblicata qualche giorno fa. Una vita contraddistinta da un motto: "Rispetto per tutti, paura di nessuno".

Stankovic, che cosa ha scelto di raccontare in questo libro?
"Un po' di tutto: da quando ero bambino a Belgrado, agli esordi nel calcio che conta. Ma non solo: parlo anche della famiglia e delle vicende accadute negli anni '90 alla ex Jugoslavia. E poi la mia carriera, i miei allenatori, i miei compagni di squadra. Fino alla fine, fino al massimo".

Per "massimo" intende la conquista Champions League?
"La notte del 22 maggio, a Madrid, è la cosa più bella che mi sia capitata in tutta la carriera. Sentivo i racconti di chi già l'aveva vinta, e sognavo di potercela fare anch'io. Vincere quella coppa è stata un'emozione unica".

Mentre scriveva la sua biografia, cosa lo ha emozionato di più?
"Quando parlavo di mia moglie Ana, mentre spiegavo come ci siamo conosciuti. Lei è la sorella di un mio ex compagno di squadra dei tempi della Stella Rossa. Quando l'ho guardata negli occhi per la prima volta, mi sono subito innamorato. Avevo 19 anni: con lei poi mi sono sposato e ho avuto 3 figli".

Come ha vissuto gli anni della guerra?
"Nel 1999, durante i bombardamenti su Belgrado, io ero alla Lazio, però là c'era tutta la mia famiglia. E' stato un periodo complicato: non è facile essere lontano dai tuoi cari durante momenti del genere".

Come titolo della sua autobiografia ha scelto "Fortissimamente io". C'è un motivo particolare?
"Ho scelto questo titolo perché parlo di me, racconto di me. Sono io, tra alti e bassi. Poi, in realtà, ci sarebbe anche un gioco di parole: la parte centrale del mio nome, Dejan, è formata da 'ja'. E 'Ja', in serbo, significa 'io'".

Torniamo alla sua carriera. Qual è la partita e il gol che non dimenticherà mai?
"Stella Rossa-Kaiserslautern, ritorno dei sedicesimi di finale di coppa delle Coppe, anno 1996. All'andata, in Germania, finisce 1-0 per i tedeschi. A Belgrado segno il gol che porta la partita ai tempi supplementari, dove realizzo il 2-0 decisivo. La partita termina poi 4-0 e noi passiamo il turno. Avevo 18 anni, fu un momento incredibile".

...

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Comments: 0 | Views: 124Last Post by: --}FossaDeiLeoni{-- (18/9/2010, 12:01)
 

B_NORM    
view post Posted on 18/9/2010, 11:59 by: --}FossaDeiLeoni{--Reply Reply
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"Me ne sono andato per ragioni di incompatibilità di carattere e di stile con Berlusconi. A Narciso tutto quello che non è specchio non piace". Pensieri dell'ex tecnico rossonero Leonardo che, in un'intervista alla Gazzetta dello Sport, torna sul difficile rapporto con il presidente del Milan. Sul suo futuro: "Vorrei allenare in Inghilterra. Chiamasse Moratti? Ci conosciamo da anni. Mai dire mai...", spiega il brasiliano.

"In Inghilterra il ruolo di manager consente una gestione complessiva del prodotto sportivo. Sarò spesso lì quest'anno". L'ex tecnico del Milan non chiude le porte a un possibile approdo sulla panchina dell'Inter. "Conosco Moratti da anni. Incontri sempre affettuosi e disinteressati. Mai dire mai però", spiega il brasiliano.

Alla presentazione del nuovo allenatore del Milan Massimiliano Allegri Berlusconi spese parole di fuoco contro Leonardo: "Non so perché parli tanto di me - aggiunge l'ex rossonero - dentro di lui deve esserci qualche cosa che non è a posto". Berlusconi sostiene che, da mister, avrebbe vinto lo scudetto. "Il te l'avevo detto dopo che le cose sono andate male - prosegue Leonardo - è un giochino un po' banale''.
Comments: 0 | Views: 116Last Post by: --}FossaDeiLeoni{-- (18/9/2010, 11:59)
 

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view post Posted on 17/9/2010, 15:17 by: THE ROMA!Reply Reply
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"L'approccio alla partita è sempre importante, ma lo è anche il fatto che la squadra deve avere la pazienza di aspettare senza concedere spazi agli avversari". E' questo quello che Massimiliano Allegri, memore della sconfitta di Cesena e delle difficoltà incontrate contro l'Auxerre, chiede al suo Milan alla vigilia del match col Catania a San Siro. Da valutare le condizioni di Thiago Silva e Robinho, il tecnico rossonero apre all'impiego di Inzaghi.

Nelle ultime due gare "abbiamo commesso degli errori nella valutazione delle palle in uscita dall'area, sia contro il Cesena che contro l'Auxerre, possono capitare ma dobbiamo evitarli", ma il Milan deve fare meglio anche in attacco. "Tutti dobbiamo migliorare per cercare di avere più soluzioni davanti, sapendo di avere giocatori che possono risolvere le partite", ricorda Allegri. "Con il Catania speriamo di ripartire con una vittoria. Mercoledì abbiamo speso energie nervose e fisiche: c'era attesa da parte di tutti, la squadra ha trovato la vittoria riscattando Cesena e riportando entusiasmo. Il Catania è una squadra con un'ottima organizzazione, ha giocatori di buona qualità, e domani dovremo affrontarlo con la giusta mentalità".

Allegri parla poi dei singoli e degli infortuni che hanno colpito i rossoneri. "Un possibile inserimento di Robinho come vice-Pato? Dopo l'allenamento di oggi valuterò le sue condizioni. Comunque, c'è anche Inzaghi in ottima condizione. Deciderò dopo la rifinitura. Ibrahimovic e Inzaghi? Possono anche giocare insieme non con il 4-3-3. Potrebbero essere schierati insieme dall'inizio o a partita in corso". Del resto, aggiunge il tecnico: "Ibrahimovic è solo una settimana che è con il gruppo. Ha fatto meglio nella ripresa con l'Auxerre, è stato coinvolto nel gioco e servito più velocemente. Dobbiamo tutti lavorare in funzione di un sistema di gioco e per permetterci fare bene davanti e di sfruttare tutte le qualità dei nostri giocatori. Dobbiamo inserire Ibra, ma senza cambiare niente".

Chiusura sulla querelle Ibrahimovic-Sacchi su Premium Calcio, dopo Milan-Auxerre: ''Non posso dire se Zlatan ha sbagliato: ognuno dice ciò che pensa sia giusto''. Allegri non si schiera né con l'uno, né con l'altro perché, spiega, ''sono cose loro e si chiariranno. Comunque - aggiunge il tecnico - credo che quello di Ibrahimovic sia solo uno sfogo dopo la partita, nulla di grave''.
Comments: 0 | Views: 92Last Post by: THE ROMA! (17/9/2010, 15:17)
 

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view post Posted on 15/9/2010, 23:12 by: --}FossaDeiLeoni{--Reply Reply
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Valanga di gol nella seconda giornata di Champions League. L'Arsenal mostra i muscoli contro il Braga, finisce 6-0. Non è da meno il Chelsea di Ancelotti che chiude 4-1 contro lo Zilina. Bene anche il Real Madrid di Mourinho che batte 2-0 l'Ajax grazie a una doppietta di Higuain. Crolla in casa il Marsiglia, superato 1-0 dallo Spartak Mosca. Infine, vittorie casalinghe per Cluj e Shakhtar, rispettivamente contro Basilea e Partizan.

Andiamo in ordine di gol. Subito l'Arsenal che non ha lasciato nemmeno l'aria da respirare al malcapitato Braga. Strada spianata dal rigore realizzato da Fabregas che mette a segno una doppietta e scintillante gioco corale (a referto vanno anche due volte Vela, Arshavin e Chamakh). Ci sarà poco da fare i conti nel Girone H. I cavalieri di Wenger non lasceranno spazio a nessuno.

Da Londra a... Londra con il Chelsea di Carletto Ancelotti che, zitto zitto, rifila un pokerino non male in casa dello Zilina: re della serata Anelka che firma una doppietta.

Dopo un avvio stentato si risveglia anche il Real Madrid del Mago Mourinho. Higuain fa quello per cui è pagato e infila due reti che fanno esultare il portoghese.

Dopo l'esonero del tecnico italiano Mandorlini, il Cluj mette fieno in cascina battendo 2-1 il Basilea.
Striminzita vittoria, per chiudere, quella casalinga dello Shakhtar contro il Partizan grazie al gol di Srna.
Comments: 0 | Views: 117Last Post by: --}FossaDeiLeoni{-- (15/9/2010, 23:12)
 

B_NORM    
view post Posted on 15/9/2010, 23:11 by: --}FossaDeiLeoni{--Reply Reply
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Una Roma troppo timorosa viene piegata 2-0 dal Bayern Monaco all'Allianz Arena. Decidono le reti di Mueller e Klose nell'ultimo quarto d'ora, dopo che la tattica difensivista impostata da Ranieri aveva respinto tutte le avanzate bavaresi. Primo tempo scialbo e noioso, secondo tempo con i tedeschi all'arrembaggio in cerca del gol. Borriello ha sprecato incredibilmente la palla del possibile pareggio sul punteggio di 1-0 calciando su Butt.

LA PARTITA

A soli 3 giorni dall'inizio dell'Oktoberfest, il Bayern può già iniziare a festeggiare. Il due a zero finale rispecchia perfettamente una partita dominata in lungo e in largo dai tedeschi, che dopo una prima parte di gara deludente grazie alla tattica difensivista dei giallorossi, colpiscono la Roma con i due nazionali tedeschi Mueller e Klose.
Il primo tempo ha un unico tema: la Roma, "catenacciara" più che mai, tanto da poter far luccicare gli occhi persino a Trapattoni, gioca molto coperta, pronta ad eventuali ripartente veloci. I giallorossi si presentano all'Allianz Arena con la coppia Totti-Borriello davanti e con molti indisponibili, tra i quali Riise, Taddei, Mexes e Vucinic. Ranieri ha preparato un 4-3-1-2 che prevede Perrotta più come guastafeste del gioco in impostazione dei tedeschi, che come trequartista vero e proprio. Il Bayern è senza le stelle Ribery e Robben sugli esterni e con Klose in panchina, ma gestisce il possesso palla costantemente, con il pressing altissimo tipico delle squadre di Van Gaal. La prima vera occasione arriva all'8' ed è di marca tedesca: sulla fascia si invola Kroos che mette dentro per Olic: il croato prova di tacco, ma Julio Sergio blocca sicuro. Le uniche incursioni romaniste sono di Cassetti sull'out sinistro: si propone di continuo e al 10' va anche vicino al gol. Il Bayern non riesce a creare occasioni da rete, se non velleitari tiri da oltre 20 metri, perché l'11 giallorosso è messo molto bene in campo: massimo 5 metri di distanza da ogni reparto e i due davanti pronti a far da sponda e a difendere palla per far salire la squadra. Ranieri ha sistemato 9 uomini dietro la linea della palla e le linee di passaggio sono tutte intasate. Al 39' grandissima giocata di Borriello, che si getta in area su un pallone messo dentro da Rosi e colpisce con l'esterno: Butt è strepitoso e manda in angolo. La noia della prima frazione è provocata soprattutto dalla circolazione di palla dei tedeschi, talmente lenta ed estenuante da infastidire gli stessi 66 mila spettatori presenti, che inondano di fischi il rientro negli spogliatoi della squadra di Van Gaal.

Nel seconda parte di gara cambiano i ritmi. Palla sempre al Bayern che cerca la rete del vantaggio con un forcing continuo. I giallorossi restano chiusi nella loro metà campo e attenti a non ...

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Comments: 0 | Views: 118Last Post by: --}FossaDeiLeoni{-- (15/9/2010, 23:11)
 

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view post Posted on 15/9/2010, 23:08 by: --}FossaDeiLeoni{--Reply Reply
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Comincia bene l'avventura del Milan in Champions. Dopo un primo tempo pessimo, in cui l'Auxerre va vicino al gol in un paio di occasioni, i rossoneri trovano il guizzo giusto nella ripresa e affondano i francesi con un uno-due tremendo. A cambiare le sorti di una partita moscetta per 65' ci pensano Ronaldinho e Ibra. Il primo avvia le azioni di entrambi i gol, il secondo le finalizza al meglio firmando la doppietta decisiva tra il 66' e il 70'.

LA PARTITA
In una notte da mago di provincia, Ibrahimovic si ricorda in tempo di saper fare l'Harry Potter e tira fuori dal cappello due conigli che sono punti e morale. Basti questo, per ora, a resuscitare il sorriso sulla faccia tirata di Allegri, perché il resto, si spera, verrà. Sbattuto come un tappeto dal Cesena solo quattro giorni fa, contro l'Auxerre il Milan doveva semplicemente vincere. Non era necessario che esagerasse. Doveva vincere e ha vinto. Punto.

Poi, sia chiaro, siamo al minimo sindacale, perché il gioco latita, la condizione fisica è approssimativa e dietro si rischia ancora troppo. Ma qualcosa, sia pure a intermittenza, si è visto. I fuoriclasse, ad esempio, hanno fatto i fuoriclasse e questo, tutto sommato, è un buon punto di partenza. Non hanno entusiasmato, ma hanno risolto la partita e, a conti fatti, è quanto sono chiamati a fare. Ibra, invisibile per 60 minuti, ha stracciato il match con due zampate da numero uno (bellissimo il secondo gol: piattone di primasul secondo palo). Ronaldinho ha illuminato una serata non entusiasmante con qualche giocata da applausi e messo il suo piedino in entrambe le azioni dei gol.

Là davanti, insomma, alla lunga qualcosa succede e succederà. Dietro, invece, c'è molto da lavorare, perché il centrocampo, in questo momento della stagione, non regge l'urto dei rivali ed espone troppo spesso Nesta e compagni al contropiede degli avversari. Nel primo tempo il Milan ha barcollato. Ha lasciato troppa iniziativa all'Auxerre sulla trequarti e ha rischiato una volta ancora di prendere gol dopo un angolo a favore. E non per una questione di equilibrio. Quel che manca, semmai, è la forza di recuperare quando il pallone ce l'hanno gli altri. I francesi, come già il Cesena sabato scorso, arrivavano sempre prima sul pallone. E, in fase difensiva, ripiegavano in otto al di sotto della linea del pallone. Questo, come ha detto e ridetto da Allegri, manca oggi al Milan: la voglia di sacrificarsi, di lottare, di correre, di soffrire. Davanti, prima o dopo, anche nelle serate non propriamente di gala, qualcosa succede.




Edited by T(-)£ R°MA - 16/9/2010, 14:41
Comments: 0 | Views: 117Last Post by: --}FossaDeiLeoni{-- (15/9/2010, 23:08)
 

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view post Posted on 13/9/2010, 15:12 by: --}FossaDeiLeoni{--Reply Reply
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"Delneri ha tenuto un atteggiamento improntato all'umiltà, ma i nostri obiettivi restano ambiziosi". Giuseppe Marotta si schiera dalla parte del tecnico e corregge semmai leggermente il tiro evitando "proclami che sarebbero utopistici". Il dg della Juve poi chiarisce: "I campionati non si vincono con i grandi nomi, ma con il gruppo e le motivazioni. Il livello qualitativo dei nostri giocatori è buono, l'allenatore è soddisfatto della rosa".

La partenza falsa della formazione di Delneri, insomma, non lo preoccupa. La Juve del futuro è appena nata. Logico, insomma, che serva tempo: "Abbiamo attuato una politica di rinnovamento, domenica c'erano sei giocatori nuovi in campo. La società ha indicato le linee guida, noi le abbiamo seguite sul mercato cedendo anche giocatori che hanno fatto la storia di questo club".

E ancora: "Abbiamo abbassato l'età media e abbiamo centrato l'obiettivo di abbassare il tetto salariale - aggiunge sintetizzando gli obiettivi perseguiti durante la campagna acquisti -. La mancata partecipazione alla Champions ha inciso sui ricavi, abbiamo dovuto coniugare esigenze sportive e di bilancio. E' evidente che non siamo potuti intervenire sul mercato per prendere campioni. Ma questo non significa che la Juve non ambisca a grandissimi risultati".

Obiettivo, però, per cui è necessario registrare la difesa che, in due partite, ha già incassato 4 gol: "Contro la Samp abbiamo segnato 3 gol e ne abbiamo sfiorati altri 2. Dobbiamo lavorare per subirne di meno: dobbiamo trovare equilibrio difensivo".
Comments: 0 | Views: 119Last Post by: --}FossaDeiLeoni{-- (13/9/2010, 15:12)
 

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